Soffi
Una sera, camminando a testa in su e incantandomi a guardar le stelle, caddi e mi spaccai un labbro. Avevo sette anni, avevo da poco imparato a leggere e scrivere. Avevo sette anni e c’erano Topolino e la maga Amelia. Ecco, la maga Amelia era la mia passione, lei aveva la palla di vetro… lei vedeva il futuro! C’era un mondo fantastico che mi si muoveva dentro, qualcosa che avrei incontrato al giro di boa di Saturno, quello dei ventotto anni. Ma a quel mondo fantastico io, a sette anni, non sapevo dare un nome, e ancora meno ne avrei potuto parlare ad alta voce. Ma l’Anima lo sa, lei sa sempre tutto, e oggi quel mondo è la mia stessa vita. E quella bambina triste e insicura, con l’apparecchio ai denti e gli occhiali, quella bambina che sognava il Cielo e viveva in un contesto faticoso… ecco, oggi quella bambina ha la sua tanto desiderata palla di vetro. Oggi quella bambina è cresciuta, ha incontrato l’astrologia, oggi lei ha le Effemeridi. Ero una ragazzina strana, forse un po’ particolare. Ribelle e poco propensa agli accomodamenti sociali, perché il perbenismo non mi è mai piaciuto, nemmeno da piccola. Ho dovuto cercare la mia strada e l’ho trovata. Allora, se vi dovesse capitare di incontrare una ragazzina controcorrente, contestatrice e un pochino sopra le righe, non bollatela come strana solo perché lontana anni luce dal contesto in cui vive. 13 un po’ di me Pensate, invece, che quella ragazzina potrebbe avere una sensibilità particolare e potreste ferirla con un soffio. Io sono stata ferita da tanti soffi. E, magari, quella ragazzina ha solo bisogno di trovare la propria strada… una strada fuori dal comune, proprio come lei.
Tratto da ” Appunti di vita e di Cielo ” di Federica Giannini (Capponi Editore)
Il tarlo
“Farai la fine di zia”, me lo sono sentita dire dai dodici anni in poi, prima ero sempre stata magra. Mia zia era la sorella di mio padre: una donna che combatteva, da sempre, con una grave obesità. Inutile dire che io, anche rivedendo le foto (e anche valutando come sia arrivata agli attuali cinquantacinque anni e in menopausa), non avessi, e non ho, mai avuto nulla a che fare con le grandi problematiche di mia zia. Ma in famiglia sembravano non vederlo. Ed è così che si comincia. Ti insinuano un tarlo e tu, in un attimo, diventi fragile. Nel mio caso non è mai successo che compagni di scuola mi facessero sentire in difficoltà per il peso, ma io mi ci sentivo comunque… perché in famiglia era tutto un “farai la fine di tua zia”. Eppure non dovrebbe essere difficile capire che, se martellata sull’argomento, passare dall’essere una ragazzina d’appetito, all’essere una che colma vuoti con il cibo è questione di un attimo. E poi so’ cazzi. So’ cazzi perché inizi a detestarti, perché ti domandi come mai nessuno veda la straordinaria meraviglia che è in te. Perché vivi in una società taglia 42. Perché, se non sei figa, non si aprono le porte. Perché quando cercano dipendenti, richiedono la bella presenza (e, tra le righe, la bella presenza e sempre una taglia 42). Perché ti raccontano che, se perdi qualche chilo, tutta la tua vita cambia. 18 Appunti di vita e di cielo Perché ti martellano di pubblicità. Perché, ovviamente, il messaggio che passa è che la felicità vada di pari passo con il peso. Ho passato varie fasi della mia vita, e ogni fase era un peso, a seconda del mio livello di serenità. Ho imparato ad accettare che, nonostante non abbia mai fatto la fine di mia zia, la 42 la portavo all’asilo (forse). Amo la pasta e i dolci, sono una fanatica del carboidrato e, di tanto in tanto, devo controllare l’alimentazione. Ho un Giove in Toro, una Luna in Gemelli e in seconda casa… l’instabilità alimentare fa parte di me, è nata con me. Ma va bene così, perché questa sono io, unica e inimitabile. E vaffanculo a tutto un sistema che gioca al massacro con il corpo e con l’Anima delle donne. Questo scritto è per tutte le donne, nella speranza che, a prescindere dalla loro taglia, possano riconoscere le loro meravigliose unicità.
Tratto da ” Appunti di vita e di Cielo ” di Federica Giannini (Capponi Editore)
Dettagli
Sempre a proposito di donne, sempre a proposito del fatto che ci continuino ad ammazzare come piccioni. Quando frequentate un uomo, guardate come si comporta con la ex. Se ha figli, guardate come si comporta con quei figli. Analizzate il suo comportamento rispetto al mondo, a un’ideologia. Guardate con attenzione le persone che frequenta, come si comporta con i più deboli. Contate gli atti di gentilezza, e anche quelli di arroganza. Osservate se guida come uno sbruffone, o se ha rispetto per gli altri e per le regole. Una persona è fatta di mille dettagli, il suo comportamento ha mille sfaccettature, e quello che fa agli altri prima o poi lo farа anche a voi. E poi ascoltate quella vocina… Quasi sempre i segnali c’erano dal primo istante, ma noi li abbiamo ignorati. E ora vi racconto una cosa molto personale. Quando mi misi con l’uomo che cercò di ammazzarmi, io quella vocina la sentivo, ma la tenevo a bada. Poi lui era gentile, presente, meraviglioso… ma quella vocina c’era sempre. Un giorno incontrammo la ex moglie e, mentre lui era un attimo distratto, lei mi disse: “Stai attenta, è pazzo, è un violento”. Ma io avevo la versione di lui e lei doveva certamente essere gelosa, per parlarmi cosм. 31 un po’ di me Io avevo venticinque anni e lei dieci più di me. Lei, quella mattina, vide una ragazzina nelle mani di un orco e provò a proteggerla. Ma io, quella ragazzina, ero troppo cretina, troppo presuntuosa per crederle. A distanza di poco tempo, realizzai le parole di lei. Parlo alle donne delle donne, e lo faccio nella speranza di aiutarle: il 90% del mio pubblico è femminile. Io sono una sopravvissuta, almeno sul piano fisico. E’ mio dovere raccontare. Mi piacerebbe che si indignassero anche gli uomini, ma ne leggo sempre pochi, anche se delle splendide eccezioni ci sono. Questa è una lotta che si dovrebbe fare insieme, uomini e donne. Io continuo a sperare.
Tratto da ” Appunti di vita e di Cielo ” di Federica Giannini (Capponi Editore)
Una donna
Nel negozio della mia amica, una donna si prova un vestito. Ma non si piace. A un certo punto, con tono tristissimo, dice: “Sono ingrassata…”. Mi si è stretto il cuore. Penso che forse non sia lei a parlare, ma tutto un contesto sociale e culturale. Un contesto che stritola ognuna di noi. Le dico: “Guardi me, mica sono magra”. “Si vede magra?” “Non mi potrei mai vedere magra, non lo sono. Ma sono una gran figa, anche con qualche chilo in più… e come me, è figa anche la mia vita”. “Beata lei… io mi vedo uno schifo e la mia vita va cosм, niente di che”. “Mi creda, signora. Se permette a se stessa di amarsi, se allontana tutti coloro che, anche involontariamente, la portano a vedersi uno schifo, diventa figa pure lei. E lo diventa anche la sua vita”. Mi ha sorriso ed è andata via. C’è anche la possibilità che abbia pensato di aver incontrato una pazza, ma non importa. Da qualche parte, in lei, l’informazione è arrivata, e al momento giusto, il più giusto per la sua Anima, quell’informazione verrà fuori. Perché ogni donna può essere straordinariamente bella, nella sua meravigliosa unicità.
Tratto da ” Appunti di vita e di Cielo ” di Federica Giannini (Capponi Editore)
Scritti tratti da ” Appunti di vita e di cielo ” di Federica Giannini